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Vita e morte dei prigionieri austro-ungarici sull’isola dell’Asinara

austroungarici asinaraSono partiti in 40 mila dalla Serbia. Sono arrivati in 23 mila all’Asinara. Sono i soldati dell’esercito austroungarico, giunti in Sardegna come prigionieri alla fine della prima guerra mondiale. Ripercorre il loro viaggio, per terra e per mare, la mostra Vita e morte dei prigionieri austro-ungarici sull’isola dell’Asinara, una crisi umanitaria, allestita nella Chiesa di San Basilide (Cala Reale) all’Asinara.
L’esposizione, a cura di Salvatore Rubino ed Esmeralda Ughi, arriva all’Asinara dopo essere stata ospitata per circa due mesi al Museo della Tonnara di Stintino, dove era stata inaugurata dal presidente dell’Ungheria Janos Ader, giunto in Sardegna lo scorso maggio per commemorare le vittime di quegli eventi. Di quella visita resta una stele celebrativa, installata nei pressi della cappella austroungarica a Cala Reale. Un simbolo di pace, oltre che un monito contro l’oblio.
È un allestimento modulare quello pensato dall’architetto Paolo Greco, che ha riadattato la mostra agli spazi della chiesa. Una pianta calpestabile indica i luoghi della prigionia, da Fornelli a Stretti a Campu Perdu. Fotografie e documenti dell’epoca, riprodotti su carta, pendono dal soffitto, aggrappati a una rete, e scivolano sul pavimento, pronti per essere visionati e sfogliati.
mostra austroungariciSu ciò che resta dell’altare poggiano le opere di grafica di Antonello Fresu, che mostrano sottili sagome umane, mentre un lettino originale della prima guerra mondiale testimonia il perpetuarsi della memoria. Sulle pareti alcuni pannelli – in italiano e in inglese – raccontano, in forma giornalistica, gli eventi del 1915/1916, la “marcia della morte” attraverso i monti dell’Albania, la malattia, il trasferimento in Sardegna, la quarantena, e, infine, il sopraggiungere della morte. Una mostra dal forte impatto emotivo, voluta dall’Ente Parco dell’Asinara, che la ospita in uno dei suoi spazi rendendola fruibile, con accesso libero, ai visitatori dell’isola. Per chi volesse conoscere più a fondo la storia dei soldati austro-ungarici, ricordiamo che Edes ha pubblicato il libro Vita e morte dei prigionieri austro-ungarici sull’isola dell’Asinara (1915-1916): un progetto di ricerca tra biologia, medicina e archeologia, quinto dei Quaderni stintinesi realizzati dal Centro Studi sulla Civiltà del Mare e per la valorizzazione del Parco e del Golfo dell’Asinara in collaborazione con il Comune di Stintino e con il patrocinio dell’Università di Sassari.

[written by Rossella Porcheddu]