Nei giorni scorsi, il Museo della Tonnara di Stintino ha accolto una donazione di grande valore storico: Ettore Balzano ha consegnato tre coperchi in latta di scatolette prodotte dallo stabilimento A.L.P.I. (Azienda Lavorazione Prodotti Ittici), rinvenuti durante i lavori di ristrutturazione dell’edificio che un tempo ospitava questo importante fulcro industriale del paese. Questo piccolo contributo offre uno scorcio autentico su una parte fondamentale della storia locale, arricchendo la narrazione del Museo e del territorio di Stintino.
Lo stabilimento A.L.P.I., attivo nel secondo dopoguerra, era di proprietà di Antonio Viale e si occupava dell’inscatolamento del pesce azzurro, pescato e lavorato direttamente sul posto. I coperchi donati testimoniano la vita dell’azienda: su di essi sono incisi i dati di produzione, tra cui il nome dell’azienda, la tipologia di pesce e il processo di lavorazione. Questi dettagli rappresentano la traccia tangibile di un’attività che ha caratterizzato l’economia locale tra gli anni ’30 e ’40 del XX secolo.
Con la chiusura dello stabilimento negli anni Sessanta, l’edificio fu utilizzato come dormitorio per gli operai delle imprese edili locali, per poi cadere in stato di abbandono e decadenza negli anni Settanta. È solo grazie all’intervento di restauro e recupero, realizzato tra il 2014 e il 2016, che l’edificio è stato riportato alla sua bellezza originaria, rinascendo come Museo della Tonnara di Stintino.
La donazione di questi coperchi da parte di Ettore Balzano, per quanto possa sembrare un gesto semplice, riveste un significato profondo: essi rappresentano un ulteriore tassello per ricostruire la memoria collettiva di Stintino e delle sue tradizioni economiche legate al mare. Ogni oggetto esposto nel museo diventa un simbolo della vita vissuta e condivisa da una comunità che, attraverso il recupero di frammenti di passato, trova la forza per preservare la propria identità.
Il Museo della Tonnara, con il suo impegno a conservare e raccontare la storia locale, si arricchisce così di un nuovo pezzo del puzzle, un’autentica testimonianza di un passato industriale e marittimo che ha segnato profondamente la storia di Stintino e delle sue genti.