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L’arte interpreta il mondo della tonnara. La quadreria del Mut

L’arte interpreta il mondo della tonnara. La quadreria del Mut

Pescatori che trasportano tonni. Ausonio Tanda

Sapete che il nostro museo ha una collezione d’arte?
E sapete anche quali sono le artiste e gli artisti che hanno interpretato il mondo della tonnara?
Vogliamo farveli conoscere, a cominciare da Ausonio Tanda, uno dei maggiori artisti sardi del secondo dopoguerra.
Dal 2016 il Mut possiede 6 opere dell’artista, preziosa donazione della famiglia Ruju-Piredda.
Sono appena abbozzati i pescatori di Tanda. Logorati dalla fatica, in dolorosa solitudine, affrontano il mare, cupo e imprevedibile.
La scelta cromatica accentua la drammaticità delle tele e i colori disgregano il confine somatico delle figure che si fondono nell’elemento naturale e paesaggistico.

Mattanza. Stanis Dessy

Con Mattanza, xilografia incisa da Stanis Dessy nel 1939, continua il nostro viaggio nella quadreria del Mut.

Nella camera della morte il mare si anima, si increspa, e i tonni, ormai vinti dalla forza dei pescatori, sono finalmente issati sulla barca. 

Il Mut, Museo della Tonnara di Stintino, conserva due xilografie di Dessy, opere che raccontano due spaccati della tradizione popolare dell’isola: la prima, La famiglia del pescatore, del 1934, fissa un momento della quotidianità di una famiglia che vive del mare. In primo piano la barca e il pescatore che aggiusta le reti, simbolo di sussistenza per la piccola comunità. La donna e i bambini rivolgono lo sguardo verso chi, tutti i giorni affronta il mare per garantire la vita. La xilografia intitolata Mattanza, incisa nel 1939, è l’epilogo del rituale della pesca; nella camera della morte il mare si anima, si increspa, e i tonni, ormai vinti dalla forza dei pescatori, sono finalmente issati sulla barca

 

Mattanza. Francesco Becciu

Un quadro materico, che si richiama alla pittura murale. I tonni in primo piano si muovono come una sinfonia del mare. I tonnarotti, severi nell’espressione e nei movimenti, sembrano cogliere i frutti di un campo coltivato con l’antica saggezza ereditata dai padri.  Intorno il mare piatto, fermo, docile, in un’atmosfera metafisica, surreale e silenziosa, che infonde un senso di pace e di riconciliazione tra l’uomo e il mondo.

È un’opera del 1994 Mattanza di Francesco Becciu, parte della collezione permanente del Mut, Museo della Tonnara di Stintino. Becciu, che si è formato all’Istituto d’arte di Sassari, colloca i suoi personaggi in luoghi lontani nel tempo e nello spazio. Le sue figure, irreali, vivono in una dimensione idealizzata. La forza della pittura di Becciu, infatti, sta proprio nella pacatezza con cui affronta la realtà, il quotidiano.

Mattanza. Vittorio Calvi

 

La Mattanza di Vittorio Calvi è rivelatrice della sintesi artistica dell’artista sassarese.

Le forme essenziali degli uomini del mare, affannati nella mattanza, si stagliano nello spazio che le circonda. L’elemento naturale si impone come luogo silenzioso ma al tempo stesso ribolle di vita e di morte. Sullo sfondo lo stabilimento della Tonnara Saline, quasi una creatura marina, che squarcia un cielo irreale.

 

 

 

 

[dalla pubblicazione “L’arte interpreta il mondo della Tonnara”, disponibile nel nostro bookshop]