Banchi di pesci seguono le correnti del Mediterraneo. Ciurme di mare ne attendono l’arrivo. Un sistema di reti intercetta il loro passaggio. È il tradizionale metodo di pesca del tonno, praticato nel Golfo dell’Asinara fino al secolo scorso. Perpetua, oggi, il ricordo della Tonnara Saline il nuovo Museo della Tonnara, Mut, che ha aperto al pubblico sabato 18 giugno. Percorsa la strada panoramica che conduce in paese, e varcate le porte dell’ex edificio Alpi, il visitatore si troverà davanti a un itinerario multimediale. La modalità di fruizione scelta è quella dello storytelling audiovisivo: fulcro dell’allestimento sono una serie di video che ricostruiscono le vicende della tonnara, la vita dei tonnarotti, la storia di Stintino e dell’isola dell’Asinara. Un percorso storico, antropologico e scientifico, accompagnato dalle musiche di Paolo Fresu.
Dopo un trailer iniziale, posto in apertura dello spazio espositivo, il fruitore è condotto in un viaggio nel tempo, a partire dalla fine del XIX secolo, con la nascita del borgo di Stintino, passando per gli anni novanta, ultimo periodo di attività della Tonnara Saline, fino ad arrivare ai giorni nostri, quando la memoria diviene risorsa per il territorio, al pari delle bellezze naturalistiche.
Una storia carica di fascino e di ritualità, restituita, oltre che dai video, da una carrellata di immagini fotografiche, e da una serie di reperti. Fanno parte dell’allestimento gli attrezzi in uso nella tonnara, la documentazione della stessa, i diari, vecchi articoli di giornale, gli abiti usati durante la mattanza, e il modellino della tonnara realizzato dall’ultimo Rais della Tonnara Saline, Agostino Diana. In esposizione anche alcune opere selezionate di artisti sardi che hanno dipinto la vita della tonnara, Stanis Dessy e Ausonio Tanda tra gli altri, e gli acquerelli di Paola Dessy.
Ad occuparsi della promozione e della valorizzazione del MUT, su incarico del Comune di Stintino, il Centro Studi sulla Civiltà del Mare e per la valorizzazione del Golfo e del Parco dell’Asinara, associazione attiva a Stintino dal 1997.
La vocazione del MUT è quella di custodire la memoria e preservare l’identità collettiva, ma anche quella di dialogare con la comunità di riferimento e trasmettere i valori culturali del territorio. Uno spazio aperto, dunque, un laboratorio attivo e in divenire.
Tanti gli appuntamenti in programma, dagli Aperitivi al Museo, con presentazione di libri e incontri a tema storico-scientifico e archeologico, ai concerti di Stintino Classica, a cura dell’Associazione La Bohème, alle mostre temporanee. L’archivio del museo, inoltre, sarà sede del progetto “Raccogli la memoria”, promosso dall’Associazione Il Tempo della Memoria. L’obiettivo è quello di recuperare, e catalogare, immagini storiche di Stintino, della Tonnara Saline, dell’isola dell’Asinara.
[written by Rossella Porcheddu]